La gran parte dei puledri viene svezzata tra i cinque e gli otto mesi di età; dalla nascita fino ai due anni di età, il cavallo cresce arrivando al 90% della sua taglia da adulto, con un Incremento ponderale giornaliero fino a 1,5 kg.
Come già ampiamente discusso in precedenti articoli, la crescita del puledro inizia nell’ambito uterino e l’alimentazione della fattrice influenza in maniera significativa la qualità della crescita del feto e quindi del futuro puledro. L’alimentazione della fattrice in gravidanza e la fase di allattamento giocano un ruolo fondamentale sulla salute e sulla solidità per tutta la vita del cavallo.
Da tenere comunque in debita considerazione sia la genetica che l’ambiente in quanto entrambi influenzano i ritmi di crescita individuali. Superato il secondo mese di età, il latte non fornisce più abbastanza nutrimenti perché il puledro continui a crescere. Considerando che il giovane soggetto, già all’età di 15 giorni comincia ad assaggiare il cibo della madre, probabilmente solo per imitazione, si dovrebbe sfruttare questo comportamento e fornire ai puledri, prima ancora dello svezzamento, una piccola quota di alimento solido, (creep feed) con la duplice funzione di coprire le carenze del latte delle fattrici e di preparare l’apparato digerente del puledro all’alimentazione da adulto, riducendo così lo stress da svezzamento. E’ stato dimostrato che i soggetti che ricevono dal secondo mese di vita alimentazione solida (creep feed) sopportano meglio l’allontanamento dalla madre, conservano migliori condizioni generali e perdono meno peso nella fase dello svezzamento rispetto a quelli che ricevono solo alimentazione lattea.
Tale concentrato deve essere molto appetibile, per incoraggiare l’assunzione da parte del puledro, ma proprio perché tale, non può essere lasciato a disposizione a volontà: in questo modo si rischierebbe di indurre l’obesità nel soggetto e sarebbe comunque elevato il pericolo di gravi turbe metaboliche, come l’acidosi.

Regole per l’alimentazione del puledro

Fornire fieno di ottima qualità e integrare in moderata quantità un concentrato formulato per puledri. (PH Puledri). Iniziare con un dosaggio di 500 grammi/giorno intorno al secondo mese di vita, per aumentare gradualmente sino allo svezzamento considerando la dose di 500 g di mangime per mese di età. Le quantità di alimento vanno sempre pesate e stessa cosa dicasi per il giovane soggetto, così da monitorare l’accrescimento. Sarà fondamentale fornire la razione in piccoli pasti suddivisi durante la giornata ed assicurarsi che il concentrato sia equilibrato di energia, proteine, vitamine e minerali. Fornire acqua fresca e pulita sempre a disposizione. Non sovralimentare i giovani puledri poiché se in sovrappeso vanno incontro alle patologie ortopediche dello sviluppo (MOS). Alcune condizioni patologiche associate a crescita rapida e a sovralimentazione includono: tendiniti, la Fisite o epifisite, le Deformità angolari degli arti e l’Osteocondrosi.

Dato che lo svezzamento avviene tardivamente rispetto agli altri erbivori allevati, la produzione di latte della cavalla inizia a diminuire, consentendo un processo di svezzamento naturale. Per prepararsi allo svezzamento completo, la razione del puledro dovrebbe essere aumentata per diverse settimane, compensando la diminuzione di approvvigionamento di nutrienti dovuta alla diminuzione nell’assunzione di latte. Anche il consumo precoce di piccole quantità di foraggio è utile, in quanto permette un corretto e graduale sviluppo dell’apparato gastroenterico. Allo stesso modo la razione della cavalla dovrebbe essere ridotta nel tempo per limitare ulteriormente la produzione di latte. Quando lo svezzamento è completo, il puledro dovrebbe consumare il 2,5% del suo peso corporeo al giorno, in sostanza secca di foraggio e mangime.

Tasso di crescita

Nel primo anno di vita del puledro la crescita è fortemente influenzata dalla dieta, in particolare modo dalla quantità di energia e di proteine somministrate. A 12 mesi il puledro ha raggiunto circa il 65% del suo peso da adulto e più del 90% dell’altezza. L’alimentazione è quindi fondamentale ed è necessario che il tasso di crescita sia costante, senza crolli o impennate, per evitare un aumentato rischio di anomalie nello sviluppo scheletrico. I fabbisogni in energia e proteina di un puledro ad un anno di età sono come quelli di soggetti adulti di peso molto più elevato, e l’aspetto fondamentale da curare è la qualità della razione somministrata.

Superati i 6 mesi d’età i puledri sono in grado di assumere quantità superiori di foraggio e con il passare del tempo la flora enterica si arricchirà e permetterà di utilizzare al meglio i foraggi somministrati.
Questo grazie anche alla comparsa dei denti molari che permetteranno una migliore masticazione.
Ciò di cui hanno bisogno i puledri in crescita durante il primo anno è proprio una fonte di proteina di buona qualità, biodisponibile e soprattutto contenente un’elevata quantità di lisina. Le diete troppo ricche di carboidrati potrebbero contribuire all’insorgenza di problemi legati ad alterazioni dello sviluppo scheletrico.
Nel primo anno del puledro, l’accesso al paddock ha due funzioni fondamentali: la prima di natura nutrizionale perché gli permette di assumere alimento in modo costante nel rispetto della sua fisiologia, la seconda riguarda la possibilità di muoversi in libertà in uno spazio ampio. Questo è sostanziale per lo sviluppo dell’apparato scheletrico in particolare degli arti e dello zoccolo. Se si vuole ulteriormente aiutare il puledro, supportando l’apparato osteo-cartilagineo dal punto di vista nutrizionale, si può supplementare la dieta con mangimi complementari che possano integrare la razione di base.

Assicurare al puledro in accrescimento il giusto tenore di proteine è fondamentale, perché queste intervengono direttamente nella sintesi di nuovi tessuti. E’ sbagliato però pensare che fornire un eccesso proteico possa favorire e accelerare la crescita: se non viene curata la qualità delle proteine fornite, si rischia di avere una crescita stentata.
Senza un sufficiente apporto di lisina, l’organismo non è in grado di sfruttare nemmeno gli altri aminoacidi forniti e tutto il metabolismo, non solo proteico, ne risente. La lisina è un aminoacido essenziale che in natura si trova soprattutto nelle leguminose, fave e soia.
Il fabbisogno di proteina è in stretta relazione con quello energetico: se si fornisce un eccesso proteico senza un adeguato apporto energetico si compromette la crescita del soggetto. La quota energetica della razione viene fornita soprattutto da carboidrati e grassi. La concentrazione energetica condiziona l’assunzione di alimento, infatti tutti gli animali ingeriscono cibo fino a soddisfare il loro fabbisogno energetico. Per questo è importante bilanciare accuratamente una razione. Nei primi mesi di vita è bene evitare di fornire ai puledri un eccesso di energia. Essa infatti favorisce l’obesità, promovendo un aumento della massa grassa a scapito della massa magra e il peso così accumulato va a gravare su un apparato muscolo-scheletrico ancora immaturo, favorendo la comparsa di lesioni sia ossee che cartilaginee. Inoltre, razioni ricche di amidi possono influenzare la concentrazione plasmatica di insulina e ridurre così la sintesi di sostanze indispensabili alla costruzione dello scheletro del puledro.

Monitorare i soggetti

La precocità è spesso richiesta nel mondo del cavallo sportivo, ma per conseguirla è necessario creare le condizioni ambientali migliori e soprattutto promuovere una crescita più possibile armoniosa. Non tutti i tessuti si sviluppano contemporaneamente: per primo si sviluppa il sistema nervoso, poi l’apparato scheletrico, quello muscolare e infine si ha il deposito dei grassi di riserva. Uno dei mezzi più corretti per controllare l’accrescimento è probabilmente il controllo del peso vivo, soprattutto nei puledri di età inferiore ai 18-24 mesi.

Integratori per prevenire le Malattie Ortopediche dello Sviluppo

Infine ribadisco l’importanza della corretta nutrizione dei giovani soggetti nella prevenzione delle Malattie Ortopediche dello Sviluppo (MOS).
Sappiamo che esistono tre momenti fisiologici della vita di un cavallo dove porre maggiore attenzione, ed uno di questi è proprio dalla nascita allo svezzamento.

Il metil sulfonilmetano (MSM) è un prodotto organico di zolfo,  e può supportare la sintesi del collagene

E’ consigliabile la somministrazione  costante e graduale  ed utilizzare possibilmente elettroliti da mettere nella razione del  mangime e non nell’acqua perché ne alterano il sapore e il cavallo quindi non beve. Infine, indipendentemente dalla stagione, i cavalli che fanno sport sudano e quindi hanno sempre necessità di elettroliti.

PremiumHorse

CONSIGLIA

Mangime Complementare per cavalli a base di Metil Sulfonil Metano (MSM).

Ricordare che la valutazione del Benessere di un animale è di pertinenza Medico Veterinaria.

Clarita Cavallucci

Medico Veterinario PhD

Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia