Il cambiamento avvenuto nelle abitudini alimentari del cavallo ha portato allo sviluppo disturbi gastrointestinali e
comportamentali spesso collegati alla gestione della somministrazione del foraggio.
Il cavallo se lasciato libero in un pascolo può esprimere al meglio i suoi comportamenti tipici della specie, in quanto questa è la forma di gestione più prossima allo stato brado dei suoi antenati.
Con la domesticazione il cavallo è diventato un atleta o un compagno per il tempo libero. Questo ha comportato diversi cambiamenti nel suo stile di vita e, con il tempo, lo ha reso più suscettibile alla comparsa di stereotipie e patologie legate all’apparato gastroenterico. La stabulazione in box limita la possibilità di movimento, che è circoscritto al lavoro a cui è sottoposto e solo in alcune situazioni i cavalli hanno modo di stare al paddock. La stabulazione influisce sulla capacità di alimentarsi secondo i suoi ritmi e i suoi bisogni, che sono invece scanditi dalle nostre esigenze. Ma del resto nonostante le migliori intenzioni, non sempre si ha la possibilità di avere a disposizione spazi dove poter fare passare alcune ore della giornata al nostro cavallo. Dobbiamo quindi cercare di porre le dovute attenzioni alla gestione alimentare e fare in modo che quotidianamente il cavallo possa uscire dal box per effettuare un poco di lavoro e potersi muovere.
A volte per eccesso di cure e affetto, si esagera anche con le dosi di alimenti ricchi di amido e carenti in fibre, e questo determina problemi sia alla salute del digerente che alla salute psicofisica del cavallo; dobbiamo invece cercare di ricreare le condizioni il più possibile vicine al suo stato naturale.
Stereotipie
Il cambiamento avvenuto nelle abitudini alimentari del cavallo ha portato allo sviluppo di diverse patologie, sia disturbi gastrointestinali che comportamentali più frequentemente collegati alla gestione della somministrazione del foraggio. Il cavallo, durante la sua evoluzione da animale selvatico, pascolatore e abituato a fuggire dai predatori, ad animale domestico tenuto in box, ha dovuto adeguare i suoi comportamenti al nuovo stile di vita, ormai privo delle sfide della natura. Questo adattamento però può portare a sviluppare delle risposte comportamentali difficilmente interpretabili, che sarebbero un tentativo di adattamento alle nuove condizioni di vita imposte dalla stabulazione. Tra le cause principali la gestione delle pratiche alimentari, il limitato contatto sociale e la mancanza di movimento dovuti alla stabulazione in box singoli; tutti aspetti che nella maggior parte dei casi possono modificare il comportamento naturale del cavallo, contribuendo allo sviluppo di stereotipie. E’ stato dimostrato che la lettiera in paglia, rispetto ad altre, riduce la comparsa di stereotipie orali.
Somministrazione di fieno
La dieta influenza l’espressione dei geni del microbioma intestinale Il microbioma intestinale è l’insieme di tutti i genomi delle specie microbiche che costituiscono il microbiota.
Un controllo rigoroso sulla quantità giornaliera di fieno somministrata ad ogni cavallo è molto importante. Alcuni soggetti tendono a sprecare il fieno perché lo calpestano o lo sporcano con le deiezioni, e di conseguenza poi non lo mangiano. L’utilizzo delle reti Slow Feeding è un sistema per foraggiare i cavalli in maniera continuativa e che è di grande aiuto anche per quei cavalli che soffrono di gastriti.
Rallentare l’assunzione del fieno da parte del cavallo mimando il comportamento che avrebbe in natura, mangiando poco ma spesso, è di grande beneficio per il sistema digerente, e non solo. In questo modo lo stomaco non rimane vuoto per troppe ore consecutive e l’acidità gastrica non ha modo di aggredire la mucosa favorendo l’insorgenza delle ulcere. In più il cavallo, avendo sempre qualcosa da piluccare si annoia di meno limitando, appunto, tutti questi comportamenti stereotipati legati alla noia.
L’unico modo per attuare concretamente questo sistema è di avvalersi di particolari reti che si riempiono di fieno (considerando un fabbisogno giornaliero pari al 2% del suo peso vivo nel corso delle 24h) e si appendono dove vive il cavallo. Le reti vanno attaccate non troppo alte in modo che per una buona parte il cavallo sia costretto ad abbassare la testa per mangiare, così come farebbe in natura.
Il fieno è di fondamentale importanza per la dieta di un cavallo, più dei concentrati e di altre cose che spesso si danno convinti che incidano positivamente sulla salute dell’animale.
L’utilizzo delle reti da slow feeding deve essere visto come un aiuto in più nel limitare gli sprechi, e favorire benessere al cavallo per un consumo più lento del fieno e dunque distribuito lungo il corso della giornata.
La rete, infatti, riduce gli sprechi di foraggio (con una media anche del 20-25%), i cavalli mangiano più lentamente, lasciandoli attivi a lungo e favorendo una migliore digestione, prevenendo l’insorgere di ulcere e coliche. Il cavallo che rimane per oltre 4 ore in mancanza di occupazione e di foraggio da digerire corre rischi per la sua salute fisica e psichica.
Cosa cambia
In pochi giorni dall’uso delle reti il cavallo si rende conto che il cibo non si esaurisce, ne limita il consumo a ciò che gli serve, magia quando e come vuole in libertà e si sente sempre sazio: questa situazione contribuisce a renderlo più sereno ed a digerire meglio.
Il foraggio dura più a lungo, il cavallo mastica con più attenzione e raggiunge la sazietà con dosi minori di cibo.
Sappiamo che lo stomaco di un cavallo è relativamente piccolo e la sua alimentazione dovrebbe essere costituita da piccoli pasti come avviene in natura. Le reti sono progettate per simulare il pascolo naturale e quindi sono utili anche per ridurre lo stress.
La dimensione delle aperture della rete è importante, in quanto regola la possibilità di accedere al foraggio. Se le maglie sono troppo larghe, il cavallo assumerà l’alimento velocemente, come nella tradizionale somministrazione al suolo; se invece sono troppo strette, tenderà a sviluppare frustrazione. Sono disponibili reti di diverse grandezze, dalla singola razione all’intera rotoballa e sono facili da installare.
Un buona soluzione è l’installazione di reti a parete, posizionate ad altezza del petto del cavallo, in modo da minimizzare i rischi di incastro, ma non troppo in alto, per permettergli di mantenere la testa in posizione normale. Inoltre essendo a parete non si spostano e quindi non danno fastidio al cavallo.
Rivolgersi sempre al medico veterinario di fiducia per mettere in atto le migliori soluzioni per il benessere del cavallo.
Come prevenire i disturbi gastrointestinali
Data la multifattorialità della patologia si possono eseguire diversi accorgimenti:
- Non sottoporre il cavallo ad allenamenti eccessivi
- controllare la frequenza dei pasti
- Associare sempre un gastroprotettore qualora sia necessario (consigliamo PHYTO GASTR)
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Clarita Cavallucci
Medico Veterinario PhD
Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia