Le Malattie Ortopediche dello Sviluppo (MOS) costituiscono un problema ricorrente. Si ritiene che i principali fattori predisponenti a tutte le MOS siano la predisposizione genetica, la rapida crescita, i traumi cartilaginei e gli squilibri nutrizionali.

Le possibili cause

E’ tuttavia da tener presente che non si tratta mai di una semplice relazione causa/effetto e che la combinazione di due o più fattori può aumentare l’incidenza e la gravità delle affezioni. I fattori genetici possono influire sia direttamente che indirettamente favorendo la predisposizione ad un rapido accrescimento, ad un elevato peso corporeo, ad uno scheletro fragile e/o ad una conformazione scadente; elementi questi in grado di esacerbare il trauma o le pressioni a carico dello scheletro.
Data l’implicazione della genetica, si potrebbe pensare che con l’eliminazione di tutti i soggetti geneticamente predisposti si risolverebbero molti problemi, ma in realtà, pur potendo identificare i portatori, va ricordato che la maggior parte dei riproduttori di soggetti con malformazioni ossee, sono anche produttori di atleti di talento.

I tre stadi della crescita in cui agire

Per semplicità si possono considerare 3 stadi di crescita nei quali agire con le dovute attenzioni.

Il primo avviene in utero e bisognerà quindi prestare particolare cura all’alimentazione della giumenta, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza (si pensi infatti che la richiesta di Calcio e Fosforo in questa fase aumenta rispettivamente del 40% e del 30% proprio per le maggiori richieste da parte del puledro). Inoltre è ormai confermato da molti lavori scientifici, che si deve porre estrema attenzione nella presenza dei Carboidrati Non Strutturali (NSC) nella dieta sempre a cominciare dalla fattrice gravida.

Il secondo stadio va dalla nascita allo svezzamento, periodo durante il quale la maggior fonte nutritiva risulta il latte materno. Segue infine il terzo stadio dallo svezzamento all’età di 1 anno, periodo in cui è necessaria una dieta specifica che deve necessariamente basarsi sulla velocità di crescita del puledro e sul suo presunto peso corporeo da adulto. In sostanza l’obiettivo da perseguire è ottenere un accrescimento regolare del puledro dalla nascita alla maturità, evitando quindi ogni interferenza grave sul suo accrescimento e in particolare “impennate” improvvise nella alimentazione, controllando che tutte le sostanze nutritive necessarie siano assicurate dalla razione e che questa sia integralmente consumata.

Il ruolo dell’attività fisica

E’ senza dubbio riconosciuto che gli stress meccanici spesso scatenano la comparsa dei segni clinici di Malattie Ortopediche dello Sviluppo. Una certa attività fisica è indispensabile per un normale e forte sviluppo muscolo-scheletrico del cavallo. Con l’attività fisica aumentano la dimensione e la tonicità dei muscoli, delle ossa, dei legamenti e dei tendini e tutto ciò è molto importante nei giovani; però il tutto con le dovute accortezze e facendo anche attenzione ai terreni ed al tipo di ambiente in cui viene allevato il giovane.

Attenzione agli squilibri nutrizionali

Squilibri nutrizionali che aumentano il rischio di patologie ortopediche, sono correlati sia a stati di sovralimentazione che di sottoalimentazione. I fattori nutrizionali dove porre attenzione ed evitare eccessi per un corretto sviluppo osseo sono: carboidrati e lipidi, che nel complesso costituiscono la quota energetica. Somministrare una dieta di elevata quota energetica, comporta infatti un notevole incremento di peso con conseguenti sollecitazioni allo scheletro in accrescimento ed inoltre molto spesso si accompagnano a ciò inadeguati livelli di Ca, P, Zn o Cu nella dieta, tali da non poter sostenere l’aumentato indice di crescita. Un eccesso di energia durante la crescita sembra inoltre responsabile della riduzione della densità e dell’ispessimento osseo, probabilmente mediante un meccanismo ormonale che vede implicati insulina ed ormoni tiroidei. E’ ormai consolidato da numerosi lavori scientifici che una dieta con eccesso di carboidrati comporta elevati livelli di insulina. Le proteine sono fondamentali per formare la matrice ossea, come il calcio, fosforo, zinco, rame, manganese, ed in misura minore, ma non per questo da sottovalutare, vi sono il magnesio, il selenio e le vitamine A, D, B ed E.

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Le proteine: alcuni consigli utili

Una grande percentuale della matrice ossea è rappresentato da proteine, pertanto un inadeguato apporto di queste con la dieta può interferire nello sviluppo e nella crescita dell’osso.
Le richieste proteiche da parte del puledro sono maggiori alla nascita e via via diminuiscono al sopraggiungere della maturità del cavallo. E’ un dato certo che una dieta carente in proteine, e specialmente in lisina, si ripercuote sull’intero organismo esitando in una scadente condizione del cavallo. La lisina è il principale aminoacido limitante per i giovani in crescita e la dieta dovrebbe contenerne almeno lo 0,65% per non incorrere in carenza.

I sali minerali: alcuni consigli utili

Un’adeguata quantità di calcio e fosforo (Ca e P) deve essere disponibile per il normale processo di ossificazione poiché uno scarso apporto di questi minerali, determina ispessimento delle cartilagini, diminuzione della densità e dell’accrescimento osseo. Calcio e Fosforo costituiscono circa il 70% del contenuto minerale dell’organismo ed il 30-50% dei minerali nel latte; inoltre circa il 99% del Ca e più dell’80% del P si trovano nelle ossa e nei denti.
Come per tutti i nutrienti, per poter soddisfare i fabbisogni di un animale, la dieta deve contenerli nelle quantità adeguate, ma, ovviamente, l’animale deve essere poi in grado di assorbirli ed utilizzarli. Per questo i soggetti devono essere sverminati periodicamente. E’ bene ricordare che un eccesso di fosforo nella dieta è in grado di competere con il Calcio impedendone l’assorbimento, ma che, viceversa, un eccesso di Ca ha invece pochi effetti sul metabolismo del fosforo.
Tutti i cereali hanno un elevato contenuto di fosforo e bassi livelli di calcio, per questo è sempre bene somministrare alimenti bilanciati.

I benefici effetti del rame (Cu) nella gestione di disturbi articolari era riconosciuta fin nell’antichità dai Mesopotami, dagli Egiziani e dai Greci ed ha continuato ad affascinare scienziati e professionisti dei nostri giorni.
Il rame (Cu) risulta coinvolto nella stabilizzazione del collagene delle ossa e nella sintesi dell’elastina. E’ opportuno sottolineare la sua importanza come cofattore essenziale dell’enzima lisil-ossidasi che catalizza la formazione dei legamenti crociati delle fibrille del collagene; facile pertanto comprendere come una carenza di tale elemento possa provocare anomalie ortopediche nei giovani cavalli.

Anche l’eccessiva assunzione di zinco (Zn) è stata correlata con l’osteocondrosi equina. Quantità elevate di zinco sono in grado di diminuire l’assorbimento di calcio e di rame.

La vitamina A presiede alla normale attività dello scheletro per la crescita ed il rimodellamento osseo. La vitamina A interagisce con la vitamina E, con il Selenio, con lo Zinco e con il rame, perciò è buona norma non eccedere nella supplementazione. La vitamina D è un componente essenziale della razione alimentare in quanto facilita l’assorbimento e l’impiego di Calcio e fosforo per la formazione dell’osso. Le giumente gravide dovrebbero ricevere un adeguato supplemento di vitamina D.

Per concludere…

Sia la fattrice che i giovani soggetti dovrebbero ricevere alimenti adeguati, studiati per loro e ben bilanciati. Se del caso si usano cereali, è bene associare un Nucleo bilanciatore con proteine nobili e ben digeribili, e integrazione minerale vitaminica. Sarebbe bene infine, che prima di svezzare il puledro, si adotti la pratice del creep feeding che permette di arrivare allo svezzamento riducendo i rischi ed i problemi dettati dallo stress del distacco materno e della privazione lattea.
In conclusione controllare e monitorare gravidanza, allattamento e accrescimento può sicuramente aiutare a prevenire la comparsa, e per lo meno ridurre, la gravità delle Malattie Ortopediche dello Sviluppo e favorire la crescita di futuri soggetti sportivi sani e ben conformati.

Clarita Cavallucci

Medico Veterinario PhD

Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia