Un poco di storia
Lo sport equestre moderno proviene direttamente dalla realtà militare di un periodo storico in cui il termine ‘militare’ significava di fatto combattimento e guerra. L’elemento determinante è stato il progresso delle armi da fuoco. Durante tutto l’Ottocento risulta evidente che al cospetto di congegni sempre più veloci, precisi, potenti ed efficaci nel loro impatto di morte la cavalleria militare avrebbe perso simmetricamente quel potere bellico che l’aveva resa a lungo una risorsa micidiale per qualunque esercito. Poi gli equilibri si sono rovesciati: la massa compatta – per quanto veloce e potente – di un gruppo più o meno consistente di soldati a cavallo ha costituito un bersaglio sempre più semplice da colpire per armi che via via hanno affinato la propria precisione e soprattutto velocità nelle operazioni di sparo.
La preparazione dei soldati a cavallo infatti a quel tempo avveniva ancora secondo i criteri della cosiddetta equitazione di scuola, quella di maneggio, che nella pratica militare perdeva gli eccessi delle aggraziate movenze tipiche delle accademie rinascimentali ma che tuttavia da lì traeva origine. I cavalli e i cavalieri alla luce delle mutate realtà belliche dovevano avere ben altre abilità: soprattutto quella di sapersi muovere in agilità e destrezza superando anche eventuali ostacoli naturali.
L’uomo che ha permesso di rivoluzionare le modalità della equitazione si chiama Federico Caprilli ufficiale livornese di cavalleria, nato nel 1868. Fino ad allora il principio di base adottato era che il cavallo si doveva adattare al volere dell’uomo. Caprilli rovescia i termini della questione dopo aver a lungo studiato il movimento dei cavalli in libertà sia in piano sia sul salto: sarebbe stato il cavaliere a doversi adattare al movimento e alla meccanica del cavallo, in modo da sfruttare e valorizzare al meglio la sua naturale capacità di muoversi in perfetto equilibrio in qualunque situazione ambientale. Federico Caprilli elabora dunque quello che verrà convenzionalmente definito ‘sistema naturale’ codificandolo in una pratica da lui stesso applicata su di sé e su un buon numero di allievi. L’obiettivo dichiarato non era altro che quello di applicare un metodo che desse la possibilità ai ragazzi che arrivavano nei reggimenti di cavalleria di imparare a montare a cavallo velocemente e in modo naturale, un modo utile per espletare al meglio i ‘nuovi’ compiti della cavalleria militare in campagna. Il salto dell’ostacolo in tutto ciò si configura semplicemente come il momento più significativo nella variazione di velocità e di equilibrio nel movimento di un cavallo: e per questo assume un interesse preminente nel sistema naturale caprilliano, a prescindere dallo sport e dal concorso ippico. Il sistema naturale produce risultati sensazionali nelle prestazioni offerte dai cavalli, sia nello sport sia nella vita militare. La Scuola Militare di Equitazione nelle sue sedi di Pinerolo (Torino) e Tor di Quinto (Roma) all’inizio del Novecento diventa l’università mondiale dell’equitazione. Alla precoce morte di Federico Caprilli, senza lasciare nulla di scritto, i suoi amici e allievi diffondono il suo insegnamento: tutte le cavallerie militari d’Europa inviano i propri ufficiali a Pinerolo per apprenderlo. Il cavallo verrà progressivamente emarginato nella vita militare per mano del mezzo meccanico: ma lo sport grazie all’applicazione del sistema naturale inventato da Federico Caprilli subisce un’accelerazione vorticosa che nemmeno le due guerre mondiali riusciranno a rallentare. Mai dovremmo dimenticare che quello che si vede oggi in un concorso ippico, quella bellezza, quella tecnica, quell’esaltazione dell’insieme uomo/cavallo, lo si ammira grazie a Federico Caprilli, visionario coraggioso e temerario, un uomo che ha considerato il cavallo come essere vivente capace di pensieri e di emozioni.
Il salto ostacoli
L’altezza degli ostacoli, la difficoltà del percorso e il numero di ostacoli da superare dipende dalla categoria alla quale si partecipa e dalla preparazione atletica del cavallo e del cavaliere. L’altezza degli ostacoli varia dai 60 cm a 1,60 m; si possono superare anche i 2 metri nelle gare di potenza. Nella disciplina del salto ostacoli, i cavalli sono tenuti ad affrontare sforzi intensi e di breve durata, mentre si muovono sui salti, accompagnati da velocità e forza, ma in modo controllato e calmo. Ci sono molti fattori che possono influenzare questa disciplina: l’allenamento, l’allevamento e l’ambiente, il temperamento e, naturalmente, il rapporto tra cavallo e cavaliere. È anche importante considerare il carico di lavoro, il livello delle gare, l’età e anche la fase della carriera come pure lo stato generale di salute.
Alimentazione
L’esercizio fisico aumenta il fabbisogno nutrizionale di un cavallo rispetto a quello di un soggetto a riposo. Secondo il National Research Council nel 2007, i cavalli da prestazione sono classificati in quattro categorie in base al livello di lavoro che svolgono per garantire che i loro requisiti nutrizionali siano soddisfatti. Un cavallo in lavoro leggero lavora da 1 a 3 ore alla settimana, principalmente passo e trotto. Un cavallo in esercizio moderato lavora da 3 a 5 ore alla settimana. Un cavallo in esercizio fisico pesante lavora da 4 a 5 ore alla settimana; mentre un lavoro molto pesante contempla dalle 6 alle 12 ore alla settimana. Il lavoro naturalmente sarà vario sia nelle andature che nei differenti esercizi e per tutti i cavalli si deve porre attenzione considerando il carico di lavoro e il fabbisogno energetico. In linea generale le strategie di alimentazione dipendono in modo significativo dal carico di lavoro, dal livello della prestazione, dall’età del soggetto e dalle condizioni corporee del cavallo. Tutte le diete dovrebbero iniziare con foraggio di ottima qualità, privo di muffe e di sostanze indesiderabili. L’aggiunta di un concentrato bilanciato ed integrato, formulato per l’attività fisica, è il modo più semplice per fornire maggiore energia soddisfacendo tutti gli altri requisiti nutrizionali. I mangimi per le alte prestazioni contengono comunemente un mix di fonti di energia, tra cui cereali, grassi e fibre fermentescibili. E’ sempre auspicabile seguire le indicazioni di un veterinario nutrizionista che detti le linee guida a seconda del carico di lavoro del tuo cavallo per assicurarti che tutti i requisiti nutrizionali siano soddisfatti. Importante anche fornire elettroliti nei soggetti che sudano molto, come pure nei giorni caldi o di allenamento più intenso. I cavalli che effettuano elevate prestazioni hanno in genere un rischio maggiore di sviluppare gastriti ed anche ulcere gastriche. Aumentare quindi la somministrazione di foraggio e aggiungere anche una piccola quantità di erba medica alla dieta, anche prima dell’esercizio fisico, può aiutare a ridurre il rischio di gastriti, come pure l’aggiunta di olio alla dieta o di un concentrato con una percentuale di lipidi abbastanza elevata ed a basso tenore di Carboidrati Non Strutturali. L’aggiunta alla dieta di lipidi o mangimi contenenti omega 3, ha un effetto benefico su diversi apparati, compreso quello articolare: gli omega 3 hanno infatti un’azione fondamentale nella gestione di numerosi processi biochimici legati a promuove il benessere generale del cavallo.
Le proteine vengono utilizzate per aiutare a costruire e mantenere i muscoli durante l’esercizio fisico e calcio, fosforo e magnesio aiutano ad aumentare la densità ossea con l’aumento della forza posta sull’osso. Gli elettroliti sostituiscono le perdite di sudore e prevengono la disidratazione. Le proteine sono essenziali per le prestazioni in quanto necessarie per costruire e riparare i tessuti, compresi i muscoli. La qualità delle proteine nella dieta è estremamente importante. Può essere utile infatti somministrare un Nucleo che va dato in bassa quantità ma di elevata qualità e quindi non sovraccarica l’apparato gastro-enterico. La vitamina E è un antiossidante che è particolarmente importante per i cavalli in livelli più elevati di lavoro in quanto aiutano a neutralizzare l’aumento della produzione di radicali liberi associata all’esercizio fisico. La reidratazione è fondamentale per il recupero dopo l’esercizio; consentire al cavallo di assumere piccole quantità di acqua fresca dal secchio e quindi lasciarlo bere liberamente una volta che si è raffreddato, è un aspetto importante e necessario.
Nutrienti o integratori specifici
In qualsiasi programma di lavoro i cavalli hanno un aumentato fabbisogno di energia, proteine e minerali necessari per l’apparato osteo-articolare (calcio, fosforo, magnesio), così come di elettroliti (sodio, potassio, cloruro) e vitamine. I fabbisogni di micro minerali iniziano ad aumentare già con un esercizio moderato in quanto sono utilizzati in molti enzimi cellulari, ormoni e sistemi antiossidanti che sono influenzati dall’esercizio. Sebbene non sia una parte obbligatoria della dieta, i cavalli al lavoro beneficiano se alla dieta si aggiungono mangimi complementari contenenti acido ialuronico, glucosamina, condroitin solfato e MSM; queste sostanze possono aiutare a mitigare i danni all’articolazione riducendo l’infiammazione, supportando una corretta lubrificazione articolare e l’integrità della cartilagine.
Durante l’esercizio, le reazioni metaboliche che si verificano nel muscolo producono radicali liberi, che possono causare danni cellulari se lasciati incontrollati. Gli antiossidanti, come il selenio e la vitamina E, aiutano a ridurre i radicali liberi e prevenire il danno ossidativo durante l’esercizio e il recupero. Non tutti i cavalli hanno bisogno di ulteriore supporto per gli zoccoli quando alimentati con una dieta che soddisfi le loro esigenze, ma in caso di questa esigenza, l’aggiunta di Biotina (una vitamina B), zinco, metionina e iodio alla dieta può aiutare a migliorare la crescita degli zoccoli.
PremiumHorse
Mangime Complementare per cavalli, a base di Glucosamina, condroitin solfato, MSM (Medil Sulfonil Metano) e Vitamina C. Integratore indicato per giovani cavalli in accrescimento e per cavalli che fanno attività sportiva
Conclusioni
La carenza di nutrienti può influire sulle prestazioni in quanto le carenze nutrizionali possono comportare anche incidenti poiché ad esempio, una carenza calorica può causare affaticamento più rapido. Garantire che i requisiti nutrizionali siano soddisfatti sarà utile per ottimizzare le prestazioni, le quali comunque dipendono sia dal talento innato del cavallo che dalle abilità dell’individuo che lo monta. La nutrizione è solo un pezzo di un grande puzzle, ma una parte molto importante!
Ricordare che la valutazione del Benessere di un animale è di pertinenza Medico Veterinaria.
Clarita Cavallucci
Medico Veterinario PhD
Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia