I cavalli sono animali che soffrono molto il caldo e questo va tenuto sempre presente. Per questo cavalieri/amazzoni e allenatori attenti, per limitare al massimo lo stress legato alle alte temperature estive, iniziano a lavorare i cavalli molto presto al mattino. Nelle ore più calde i cavalli dovrebbero essere lasciati in box al fresco e non montati.

Cosa provoca il Colpo di Calore

L’innalzamento eccessivo della temperatura corporea tipica del colpo di calore si verifica quando l’organismo viene esposto a condizioni ambientali caratterizzate da temperatura elevata (uguale o superiore ai 35°C), scarsa ventilazione ed elevata umidità (superiore al 60-70%).  In simili condizioni, i sistemi di termoregolazione dell’organismo possono fallire e la temperatura corporea si innalza pericolosamente. Dobbiamo tenere presente che durante il lavoro muscolare l’energia che si produce viene trasformata per gran parte in calore che si accumula nei muscoli e che deve essere dissipato adeguatamente onde evitare conseguenze negative alla salute dei soggetti sportivi.

Difatti, a causa dell’elevata percentuale di umidità, il sudore prodotto dall’organismo nel tentativo di mantenere la temperatura corporea a livelli ottimali evapora più lentamente; di conseguenza, il calore non viene adeguatamente disperso. Tutto ciò, unito ad una ridotta o assente ventilazione e alle temperature ambientali elevate, porta all’insorgenza di ipertermia e al colpo di calore.

La condizione di ipertermia, a sua volta, può determinare potenziali danni alla salute. Se un un cavallo si surriscalda eccessivamente, il fabbisogno metabolico di ossigeno è elevato e il soggetto va  in anaerobiosi per cui i muscoli non producono  energia sfruttando l’ossigeno e di conseguenza si ha la produzione di elevate quantità di acido lattico.

Come si manifesta

Gli effetti del colpo di calore si manifestano quando la temperatura corporea aumenta rapidamente poiché i sistemi di termoregolazione endogeni non sono in grado di espletare il loro ruolo in maniera efficace. Quando si rivela all’auscultazione, appena dopo il lavoro, una frequenza respiratoria più rapida di quella cardiaca, il cavallo viene definito in “inversione” e questo è un segnale molto preciso di un’elevatissima temperatura interna che l’organismo non riesce a dissipare correttamente.
Appare chiaro quanto sia importante non sottovalutare questa condizione.
La condizione fisica e lo stato di allenamento di un cavallo sono aspetti fondamentali: un soggetto a cui vengono richieste performance eccessive rispetto alla sua preparazione fisica, genera un calore muscolare eccessivo.

La disidratazione impedisce al cavallo di recuperare velocemente dopo uno sforzo fisico, e far sì che i parametri cardiaci e polmonari tornino nella norma in tempi ragionevoli. Quando la frequenza cardiaca rimane alta per un periodo di tempo che supera il quarto d’ora dopo lo stop dell’esercizio, significa che il cavallo non sta gestendo adeguatamente lo stress da calore accumulato durante lo sforzo e questo indica una sofferenza. I soggetti quindi manifestano riluttanza al lavoro, sudorazione profusa, testa bassa, pupille dilatate e aritmie cardiache.

Cosa fare

Innanzi tutto prevenire; porre molta attenzione sia alle sedute di allenamento che ai trasporti cercando di spostarsi nelle ore notturne o comunque meno calde. Inoltre i cavalli hanno bisogno di tempo per acclimatarsi  ma sappiamo che purtroppo spesso non si ha tempo per poterlo fare e quindi si può cercare di aiutarlo somministrando ai cavalli mangimi complementari a base di elettroliti. Una volta arrivati nella sede della competizione fare controllare il soggetto dal Medico Veterinario e se è il caso   facendogli  fare delle flebo con i fluidi per controllare la disidratazione.

Mantenere sempre il soggetto in un luogo fresco, ventilato e tranquillo. Raffreddare il corpo e la testa; lasciare sempre acqua fresca a disposizione.

Porre molta attenzione ai segnali di stanchezza del cavallo: un soggetto  sfinito non è in grado di controllare adeguatamente i suoi movimenti e quindi rischia di farsi male.

Integratori a base di elettroliti da aggiungere al mangime

Favoriscono il ristabilirsi di una condizione di normalità poiché il cavallo è anche  incentivato a bere di più ed inoltre gli elettroliti impediscono che i fluidi immessi vengano dispersi facilmente. Il ristabilirsi dell’equilibrio elettrolitico favorisce  il ritorno alla buona funzionalità muscolare.

Inoltre gli elettroliti possono essere molto utili anche a seguito di episodi di diarrea che comportano ingenti perdite di liquidi. Possono infatti essere utilizzati anche  nei puledri oltre che nei soggetti adulti. Particolarmente importante è anche la somministrazione alle fattrici in lattazione che, perdono molti liquidi ed elettroliti con il latte e dunque, soprattutto in estate, vanno aiutate lasciando a disposizione   sempre  abbondante acqua  fresca ed aggiungendo  elettroliti nel mangime.

E’ consigliabile la somministrazione  costante e graduale  ed utilizzare possibilmente elettroliti da mettere nella razione del  mangime e non nell’acqua perché ne alterano il sapore e il cavallo quindi non beve. Infine, indipendentemente dalla stagione, i cavalli che fanno sport sudano e quindi hanno sempre necessità di elettroliti.

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CONSIGLIA

Prodotto che contiene Glicina, un aminoacido fondamentale per l’ottenimento di una migliore idratazione delle cellule permettendo di restaurare un rapido equilibrio salino e Vitamina C che ha un potente effetto antiossidante.

Ricordare che la valutazione del Benessere di un animale è di pertinenza Medico Veterinaria.

Clarita Cavallucci

Medico Veterinario PhD

Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia