Scopriamo quali sono gli alimenti funzionali che, con le loro proprietà uniche, possono svolgere un ruolo salutistico nell’alimentazione del cavallo.
“Lasciate che il vostro cibo sia la vostra medicina”
Così sentenziò Ippocrate, padre della medicina.
Con il crescente riconoscimento del ruolo salutistico di un certo tipo di alimentazione, come lo dimostrano le numerose ricerche scientifiche sia in campo umano che animale, le distanze fra medicina e alimento si stanno fortemente riducendo. In senso lato, qualsiasi alimento svolge un ruolo funzionale, in quanto in grado di fornire sapore, aroma e valore nutritivo all’alimentazione.
Alimento Funzionale
La definizione di alimento funzionale viene attribuita specificatamente a tutti quegli alimenti in grado di fornire benefici per la salute animale, al di là del loro valore nutritivo.
Gli alimenti funzionali contengono composti biologicamente attivi, in grado di migliorare lo stato di salute dell’animale e di prevenire l’insorgenza di varie patologie. Tali composti li possiamo ritrovare sia negli alimenti integrali che in alcuni sottoprodotti della lavorazione.
Non sempre rientrano nelle canoniche classi di elementi nutritivi (carboidrati, lipidi, proteine, minerali e vitamine), ma vengono definiti composti fitochimici (o composti funzionali) e comprendono per esempio i carotenoidi, le fibre solubili e non ( b-glucani), i flavonoidi, i fenoli, gli steroli vegetali e i tannini.
L’Avena
Iniziamo dal cereale più interessante e conosciuto per i nostri cavalli: l’avena.
Rispetto a tutti i cereali autunno-vernini, l’avena risulta essere più povera di carboidrati (amido e glucosio), ma più ricca di beta-glucani, a livelli superiori a quelli di frumento e mais, ma inferiori a quelli di orzo. Contiene fibre solubili e insolubili, proteine e acidi grassi insaturi (acido linoleico in particolare). I semi risultano ricchissimi di minerali (fosforo, magnesio, rame, ferro, zinco e manganese) e vitamine (vitamina B1, acido folico e acido pantotenico).
E’ consumata dopo trattamento termico oppure come granella integrale. Per i beta-glucani di avena è stato inoltre dimostrato un effetto sulla microflora intestinale, con selezione positiva di lattobacilli e bifidobatteri
Pur rientrando nel gruppo dei cereali di base coltivati a scopo alimentare, in passato l’uomo ha preferito spesso tralasciarne il consumo destinandola quasi esclusivamente all’alimentazione degli animali, in particolar modo per la specie equina, dove assumeva il nome di “biada”. L’avena ha un elevato tenore in fibra e in oligosaccaridi, che vengono digeriti producendo acidi grassi a catena corta (SCFA) che hanno un benefico effetto sulla salute dell’intestino e danno energia al cavallo.
L’Orzo e il Mais
I composti più interessanti dal punto di vista funzionale sono i B- glucani ed i tocoferoli, ma l’orzo ne contiene una quantità inferiore rispetto alla avena ed al mais. Il componente più significativo e importanti del mais e dell’orzo, è rappresentato dall’amido e quindi entrambi hanno un contenuto calorico più elevato rispetto alla avena.
Le proteine rappresentano la porzione secondaria del contenuto dei cereali. Il seme del mais è ricco di lipidi, acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi e di fibre, sia solubili che insolubili.
Cereali di uso minore: il riso
Fra le principali proprietà del riso c’è sicuramente la sua digeribilità a cui si associa l’elevato assorbimento a livello intestinale dei nutrienti contenuti. La componente glucidica del riso presenta, inoltre, un effetto regolatore sulla flora intestinale; inoltre, possiede un aminoacido essenziale, la lisina, e proteine di buona qualità. Quanto alla componente lipidica, di bassa quantità, contiene soprattutto acidi grassi essenziali.
Il riso soffiato è un tipo di riso ottenuto dal trattamento a temperature e pressioni elevate dei chicchi di Oryza sativa (specie appartenente alla famiglia delle Poaceae). I semi vengono scaldati a 300-400 °C e portati a pressione elevata. Il risultato finale è una sorta di esplosione dell’acqua presente al loro interno e l’espansione del chicco di riso. Questo trattamento oltre ad apportare energia e ad essere molto più digeribile, è una buona fonte di sali minerali: soprattutto zinco, selenio, potassio e magnesio. Il buon apporto di questi micronutrienti lo rende “remineralizzante” ossia adatto per l’intensa attività fisica che ha bisogno di reintegrare le sostanze perse con la sudorazione.
I Semi di Girasole
Rappresentano una ricca fonte di acidi grassi e vitamina E, utile per la protezione dell’intero sistema cardiovascolare, azione antinfiammatoria ed antiossidante. Il folato è un altro nutriente presente nei semi di girasole, questa sostanza è molto utile all’organismo poiché facilita la formazione di emoglobina.
I semi di girasole sono immensamente nutrienti: oltre alla azione antinfiammatoria ed antiossidante grazie alla quale si riescono a combattere i radicali liberi, accanto al contenuto di vitamina E, vi è anche un contenuto non indifferente di acido ascorbico.
Inoltre i semi contengono fitosteroli e alcuni importanti minerali tra i quali il magnesio ed il selenio, sebbene siano contenuti in modeste quantità. Da non dimenticare è pure il significativo contenuto di zinco, che è un minerale che stimola il sistema immunitario poiché lo aiuta nella lotta contro ogni tipo di agente infettivo.
Sottoprodotti dall’elevato valore biologico: sansa denocciolata ed essiccata
La sansa è un sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio di oliva. Questa poltiglia, dall’intenso colore ramato, è costituito dai residui della polpa d’olive e dai frammenti dei noccioli, che poi vengono eliminati dal processo di lavorazione.
Questo sottoprodotto ha delle caratteristiche nutrizionali di elevato valore biologico in quanto contiene una vasta gamma di sostanze con capacità antiossidanti come, caroteni, antociani, tocoferoli e polifenoli; addirittura il 98% dei polifenoli contenuti nel frutto si ritrova nelle acque di vegetazione e nelle sanse (Dejong e Lanari, 2009). Certe sostanze polifenoliche rappresentato sicuramente un elemento caratterizzante. Non è certamente questa la sede per elencare i numerosi composti chimici derivati, ma questi polifenoli mostrano una potente azione antiossidante che si esplica anche in sinergia con l’α-tocoferolo magnificandone l’effetto. Tutto ciò è confermato dall’EFSA (European Food and safety Agency). In particolare hanno un ruolo nella prevenzione dei danni ossidativi, proprietà antinfiammatorie e mantenimento delle normali funzioni del tratto gastrointestinale.
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Clarita Cavallucci
Medico Veterinario PhD
Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia