La gastrite nel cavallo è una malattia oggi molto più diffusa di quanto si possa pensare. La maggiore incidenza si ha nei cavalli sportivi sottoposti a competizioni, circa l’80% ne viene interessato. Le cause più frequenti sono sicuramente il tipo di alimentazione, la gestione della scuderia, il tipo di vita, lo stress (come il trasporto), fattori inerenti la razza, nonché l’abuso di farmaci antinfiammatori.

La gastrite nel cavallo

Il cavallo è, per sua natura, un erbivoro pascolatore in grado di consumare grandi quantità di alimenti ricchi di fibra nell’arco di 16-18 ore al giorno. Ma a causa della gestione della scuderia, le sue abitudini alimentari si sono modificate. Le aumentate richieste dalle performances sportive e la mancanza di disponibilità foraggera continua e costante nell’arco della giornata, con i pasti concentrati in determinati momenti della giornata e con alimenti di diversa forma fisica e composizione, hanno alterato le funzioni metaboliche digestive dei nostri cavalli.
Le stesse essenze foraggere oggigiorno coltivate hanno caratteristiche nutritive ben diverse da quelle native (1 – P. Superchi e G. Iardella 2012). La necessità di incrementare la loro produttività, la resistenza alle malattie e la tolleranza alle diverse temperature ha portato, nel tempo, a modificare anche la loro densità nutritiva.
I carboidrati di riserva delle piante sono andati sempre più a sostituire quelli strutturali come fonte di energia, creando spesso nell’animale problemi digestivi e metabolici che favoriscono la comparsa di quadri patologici che sono stati nominati da Autori anglosassoni Equine Carbohydrate- Associated Disorders (ECAD) (2 – AAVV, 2004).
Inoltre nella gestione degli allevamenti e delle scuderie, naturalmente non è facile individuare il perfetto piano alimentare, che possa evitare l’insorgere di tali patologie; ma la conoscenza di tali aspetti ci può permettere di gestire la situazione in modo tale da cercare di limitare i fattori di rischio e prevenire per quanto possibile la patologia.

Le cause della gastrite nel cavallo

La gastrite nel cavallo è una malattia oggi molto più diffusa di quanto si possa pensare.
La patologia ha un’eziologia multifattoriale. Le cause più frequenti sono sicuramente il tipo di alimentazione, la gestione della scuderia, il tipo di vita, lo stress (come il trasporto), fattori inerenti la razza, nonché l’ abuso di farmaci antinfiammatori.
La maggiore incidenza si ha nei cavalli sportivi sottoposti a competizioni, circa l’80% ne viene interessato. Tra le cause principali vi è la gestione della scuderia e dell’animale.
Il cavallo allo stato brado vive in branco e passa la maggior parte del suo tempo, a brucare erba. Oggi invece il cavallo è costretto a vivere molto spesso in stabulazione fissa, senza avere possibilità di utilizzare il paddock e viene alimentato ad orari prestabiliti durante il giorno. Il cavallo ha uno stomaco molto piccolo strutturato in modo da produrre una quantità di acido, circa 30 litri al giorno, tale da poter digerire piccole quantità di cibo per volta, ma in maniera continuativa. Durante le ore di forzato digiuno la produzione di succhi gastrici resta costante ed è associata all’ assenza di saliva, ad effetto tampone; ciò fa si che i succhi vadano ad attaccare la mucosa gastrica con un’azione corrosiva che a lungo andare può portare ad una gastrite, semplice infiammazione della mucosa, o peggio all’ ulcerazione della stessa, con presenza di erosioni più o meno estese della mucosa. Quindi è necessario che il cavallo venga nutrito sempre con pasti ridotti ma frequenti, in modo tale che la saliva e il foraggio assorbano l’acido continuamente secreto.

I sintomi della gastrite nel cavallo e la diagnosi

La patologia può colpire indifferentemente giovani o adulti con segni clinici da lievi a più gravi come nel caso di ulcerazioni profonde.

Nei puledri generalmente si nota:  diarrea,  crescita stentata, scarso appetito e una Condizione corporea non idonea. Nei cavalli adulti si presentano: dimagrimento, Body Condition Score non ottimale, basse performance, mantello opaco, nervosismo e  coliche

La diagnosi per eccellenza viene effettuata attraverso la gastroscopia che permette di valutare il grado di malattia e, di conseguenza, di decidere la terapia più giusta. Dagli esami del sangue si nota anemia e diminuzione delle proteine.

In merito alla diagnosi ed alla terapia è bene rivolgersi sempre al proprio medico veterinario di fiducia.

Consigli su come prevenire la gastrite

Data la multifattorialità della patologia si possono eseguire diversi accorgimenti in modo tale da abbassare il rischio di incidenza:

  • Lasciare il cavallo il più possibile libero nei paddock
  • Integrare con foraggio di erba medica ricca di antiacidi naturali come calcio, saponine, mucillagini e solfato di magnesio
  • Non abusare nell’ uso dei mangimi concentrati soprattutto se ricchi di cereali e melasso
  • Associare sempre un gastroprotettore qualora sia necessario l’uso di antinfiammatori (consigliamo PHYTO GASTR)
  • Utilizzare mangimi complementari a basso tenore di Carboidrati Non strutturali e ricchi di lipidi e fibra (consigliamo SPRINT)
SCOPRI PERCHE'

FONTAMENTALE IL FIENO

La fibra nell’alimentazione dei cavalli è la base
SCOPRI PERCHE'

PremiumHorse

CONSIGLIA

Un gastrorpotettore come un Mangime Complementare per cavalli
a base di erbe officinali

Inoltre, il cavallo per sua natura ha un bisogno fisiologico di masticare e se non ha a disposizione fieno o erba, tenderà a sviluppare vizi comportamentali (stereotipie), come mordere il legno, sia che si trovi all’interno del box che fuori al paddock, e con il tempo sviluppare problemi legati alla noia come il tic d’appoggio. Questi vizi, tra l’altro contribuiscono allo sviluppo della gastrite.
Una corretta alimentazione è fondamentale: sia di qualità, scegliendo con attenzione e dando mangimi studiati appositamente per cavalli con questi problemi (Sprint); che di quantità della somministrazione del concentrato per pasto, che non deve superare i 2 kg. I cavalli hanno uno stomaco piccolo in relazione alla loro mole che non è quindi in grado di accogliere grandi quantità di concentrati ad ogni pasto. E’ sempre bene fare piccole somministrazioni ripetute più volte durante la giornata (almeno tre). Dare al cavallo da mangiare di frequente, con adeguate razioni, è alla base della buona salute dello stomaco.

Tenere il  cavallo a digiuno per oltre 4 ore,  aumenta esponenzialmente l’acidità del contenuto dello stomaco e diminuisce la quantità di saliva che viene prodotta con la masticazione. Questo interferisce notevolmente con la salute della mucosa gastrica, predisponendo il cavallo a sviluppare una o addirittura più ulcere. Lasciando il fieno a disposizione per la maggior parte della giornata, si evita che lo stomaco rimanga vuoto per troppe ore consecutive. Questa strategia è ottimale per aiutare il pH dello stomaco a rimanere nel giusto equilibrio, evitando continui insulti della mucosa da parte dei succhi gastrici acidi. Se si teme che il cavallo mangi troppo fieno e dunque ingrassi, si può ovviare al problema utilizzando delle apposite reti le cui maglie non sono molto grandi, e che riempite di fieno ne rallentano molto l’assunzione, perché il cavallo non riesce a prenderne in bocca delle grosse quantità alla volta.

Infine è bene ricordare che  una dieta ricca di cereali aumenta inevitabilmente l’acidità gastrica e quindi la possibilità per il cavallo di sviluppare un’ulcera.

Clarita Cavallucci

Medico Veterinario PhD

Centro di Studio del Cavallo Sportivo, Università degli studi di Perugia

Bigliografia:

  1. Ippologia, Anno 23, n. 4, Dicembre 2012
  2. AAVV (2004) A.S.A.S. Symposium: Equine Carbohydrate-Associated Disorders, St.Louis, MO, U.S.A.